Una serra in movimento per piante tintorie

Il pensiero nasce dal desiderio di far avvicinare il mondo agricolo a quello industriale della lana, il lavoro manuale a quello intellettuale: un legame inscindibile che ha contraddistinto il territorio biellese nel tempo. Nel 2014 la serra ha preso corpo a La Malpenga, nella collina di Vigliano biellese: un luogo pedemontano meraviglioso, ricco di memorie industriali e paesaggistiche, che tiene insieme l’architettura eclettica dei costruttori della Valle Cervo con il sapere dei fratelli Roda, illustri paesaggisti.

Il progetto della serra origina dal dialogo con esperti di diverse discipline, botanici, tintori, falegnami, esperti di energie rinnovabili. Il percorso costruttivo, sorta di laboratorio aperto a collaborazioni di persone anche non addette ai lavori, alunni e studenti delle scuole locali, è parte integrante dell’iniziativa e fa proprie le discrete imperfezioni. Nella serra i pannelli fotovoltaici si mischiano al policarbonato e il legno di abete ai materiali di riciclo.
Nel tempo, approdando nell’autunno 2014 anche nel prato del Castello di Masino, una serra in movimento per… ha accolto piante tessili – dalle quali è possibile ottenere fibre organiche per la produzione di capi di abbigliamento – e piante tintorie, utili per la tintura naturale di tessuti, capi e cappelli.
Nel 2016, nel bosco de La Malpenga, la serra ha intensificato il dialogo con il paesaggio circostante, attraverso il confronto con assi antichi e giaciture moderne, geometrie ed esposizione solare, figure antiche e materiali innovativi. Lo scheletro portante è sempre di legno, il tamponamento è lievemente cambiato, opaco, di tavole di abete, in parte grezze, con la costa “cortecciata”, per incrementare la mimesis con gli abeti circostanti. Il rapporto esterno-interno, con la trasparenza del volume, assume un valore centrale: si percepire da lontano ciò che nella serra accade e al tempo stesso si apprezza il contesto dall’interno.
Se una serra in movimento per piante tintorie è necessariamente un progetto simbolico e a piccola scala, esso si propone come un attivatore di riflessioni e pratiche che concorrono alla rigenerazione dell’ambiente e della comunità. Porta naturalmente con sé la cultura del territorio e, coerentemente con la sua storia, potrebbe ospitare attività connesse allo sviluppo sostenibile che ruota attorno ai temi del saper fare.


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