Case di villeggiatura in montagna

Il progetto delle residenze di villeggiatura a Ramponio-Verna muove dalle indicazioni espresse dal Piano di lottizzazione e dall’ascolto del paesaggio circostante. Abbiamo osservato con pazienza e malizia le case tradizionali di Ramponio e delle zone limitrofe, costruite di pietra e di intonaco, di legno e di laterizio. Con questi materiali, con queste prescrizioni e con queste tecniche abbiamo iniziato a imbastire il progetto.

Nel corso del lavoro ci siamo accorti come il paesaggio locale sia anche connotato da elementi costruttivi sintetici e semplici che provengono dalla necessità di costruire edifici economici e funzionali. Edifici che hanno declinato le costrizioni in spunti progettuali, il risparmio in bellezza. Tutto ciò ha evocato altre esperienze architettoniche dell’alta Lombardia: esperienze che hanno toccato alcune architetture di Giuseppe Terragni, sempre in bilico tra innovazione e tradizione, tra ripresa di stilemi antichi e ricerca di nuove soluzioni costruttive e formali.
La topografia è matrice progettuale. Abbiamo sfruttato la pendenza naturale del terreno, le sue curve di livello, i suoi terrazzamenti. Lì abbiamo “appoggiato”, dialogando con la pendenza naturale, le costruzioni in linea, che sono alte un piano verso monte, due verso valle.
Abbiamo disegnato un tetto inclinato ad un’unica falda, una sorta di cannocchiale “aperto” verso il fondo valle, verso il lago di Porlezza, “chiuso” a monte. A monte, infatti, sotto la falda sporgente, possono essere collocati i posti auto, a valle i portici-veranda, i balconi e i giardini, che rappresentano la continuazione ideale degli spazi interni, che dialogano con l’intorno. Così il rapporto tra interno ed esterno è mediato da grandi pareti di vetro e di legno che consentono un forte soleggiamento d’inverno, mentre d’estate, attraverso sporti e sistemi mobili e semi-mobili di oscuramento, garantiscono un notevole riparo dai raggi del sole.
Le case “a schiera” provengono dalla necessità di sviluppare il progetto in senso orizzontale: ciò sembra garantire un dialogo con quel frammento di territorio, con quel terreno specifico, ricco di terrazzamenti. Non solo: esso sembra garantire una discreta ripetitività dell’unità abitativa, che determina un buon risparmio energetico e insieme la possibilità di utilizzare alcuni elementi costruttivi prefabbricati.
Dal punto di vista commerciale, inoltre, questo schema progettuale permette di costruire in progress, a seconda delle richieste del mercato, senza snaturare il disegno architettonico del complesso.
L’unità abitativa è costituita da due piani. Uno è collocato, verso monte, alla quota teorica 0,00: e contiene un ingresso, una camera da letto singola, una camera da letto matrimoniale, un bagno, un disimpegno, un ampio terrazzo e una scala. L’altro è collocato ad un livello seminterrato, quota teorica circa – 2,95: e contiene verso sud un soggiorno, una zona cottura e un’ampia veranda, verso nord una lavanderia e un locale deposito.

I materiali sono tradizionali e usati liberamente. Sono il cemento armato per la struttura portante; la pietra per il rivestimento della parte semi-interrata; l’intonaco per i rivestimento delle pareti oltre la quota 0,00; il legno per gli infissi, i portoncini e gli scuri; il laterizio, la pietra e il rame per la copertura. Sono impiegati in una maniera innovativa, sia in termini di trattamenti superficiali, quindi in termini di sostenibilità, sia soprattutto in termini di posa in opera, quindi in termini di risparmio economico e di qualità costruttiva.


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